Antonia Lucchese
Gli acquerelli di Antonia Lucchese a prima vista sembrano esercizi di pittura tradizionale. Poi però non è così. La sua ricerca pittorica (improntata esclusivamente sull’acquerello, con qualche episodio di sperimentazione col collage) è ossessivamente metodica e nel contempo libera da quasi tutte le redini che frenano buona parte dei pittori italiani. Come una macchina infernale, incapace di fermarsi, Antonia Lucchese produce pile e pile di acquerelli, dipingendone il retro quando finisce la carta. La sua libertà, appunto, fa sì che tra questa enorme quantità di lavori si trovi di tutto: da paesaggi tradizionali a copie surreali di opere altrui, a visioni completamente astrattizzate, ad autentici colpi di genio: una donna bionda, vestita di rosso, piegata, sbilenca, dipinta con segni tremolanti e modernissimi; un paesaggio smorzato e intenso, con un tocco di rosso splendido in un angolo, che fai veramente fatica a toglierne gli occhi di dosso. Poi, tanti volti.
Volti soprattutto femminili che rivelano anche una ricerca introspettiva sulla natura umana, sull’essere donna, sulla pittura. Perché soprattutto di pittura si tratta.
Che Antonia Lucchese ami dipingere è insito nel profondo delle sue opere. Con molta semplicità e modestia non possiamo che rispettarne la loro esistenza, e, soprattutto, godere di essa.
Stefano Pasquini